Se da una parte la tendenza a rappresentare il mondo della moda in diversi corpi sta diventando sempre più diffusa, dall’altra la nicchia di mercato identificata dalla L - XL in su si sente ancora oggi penalizzata o esclusa dal mondo del fashion. Sembra infatti che ci sia una vera e propria incongruenza tra domanda ed offerta nel mondo delle real size.
Le case di moda stanno utilizzando da diversi anni il tema dell’inclusività come leva di promozione e marketing per i loro brand, ma, molto spesso, nei negozi si hanno difficoltà a trovare taglie oltre la 48, soprattutto in quelli dell’alta moda. Così gli acquirenti delle cosiddette “taglie forti” si sentono ignorati o penalizzati dallo stesso sistema che si vanta di essere cambiato.
Una prima causa di questa tendenza è dettata da un maggior rischio per i produttori, sia di riuscire a prevedere i gusti degli acquirenti, data la maggiore cautela in fase di acquisto, sia per i maggior costi in fase di produzione, visto il maggior utilizzo dei materiali; costi che spesso, per motivi di marketing, non possono corrispondere a differenziazioni di prezzo tra le taglie di uno stesso capo.
Oltre a questo si aggiungono motivi culturali legati alla moda plus size, che portano le aziende di moda a non occuparsi di abiti curvy o non pubblicizzarli sui loro siti.
Il risultato: poca scelta per i potenziali clienti di questo mercato, che spesso si trovano ad essere limitati negli acquisti, costretti a rivolgere le loro scelte verso abiti perlopiù classici e con poche varianti di fantasie e colori.
Le cose stanno comunque cambiando, anche se lentamente, grazie alla frequenza sempre maggiore delle nuove generazioni nel mondo della moda.
Le regole eteroimposte sulla fisicità sono infatti sempre più ignorate dalla generazione z e quella dei millennial, che si muovono tra sostenibilità, inclusione e Body Positivity, ed hanno conseguentemente aumentato la domanda delle linee “curvy” sul mercato del fashion.
Sfidare i canoni e i pregiudizi della società sui corpi, considerandoli tutti ugualmente belli/utili/degni nella loro diversità, sono nuove esigenze che stanno cambiando il mondo della moda.
Proprio per questi motivi, le grandi firme stanno cercando di adottare nuovi concetti di bellezza, allontanandosi dagli stereotipi della diet culture e bikini body che si basavano su standard rigidi finora rappresentati dalle fisionomie di ragazze caucasiche giovanissime e magrissime.
La scelta adesso si amplia anche nel mondo del real size, dove, se prima i vestiti curvy erano solo classici e con poche scelte di colori e tagli, rivolti perlopiù a signore e non ai giovani, adesso gli stessi capi della collezione principale vengono sempre più spesso proposti anche nelle taglie forti, impegnando stessi modelli, stoffe, fantasie e colori.
Sentiamo sempre più parlare di bodypositive e moda inclusiva, ma gli anni segnati dalla pandemia hanno evidenziato “un aumento netto del 30%” di disturbi dell’alimentazione, anoressia e bulimia.
È iniziata la bella stagione, la più gettonata per matrimoni, battesimi, comunioni e cresime.
Occasioni in cui è fondamentale avere il giusto dress code per distinguersi in eleganza, sofisticatezza e raffinatezza.
Leggi di piúIl cappotto è il capospalla ideale per completare al meglio ogni outfit dal più elegante al più basic. Caldo ed avvolgente, è un capo immancabile nel guardaroba di ogni donna!